Il CNI approva le nuove Norme Tecniche per le costruzioni

Un compromesso necessario

Pur con delle perplessità, il Consiglio Nazionale Ingegneri ha approvato le nuove Norme Tecniche per le costruzioni. Il Presidente Armando Zambrano spiega le ragioni del voto:” Il nostro lavoro ha ottenuto quantomeno che si individuasse la soluzione più accettabile, anche se non la più soddisfacente”. “Il CNI non è certo soddisfatto dell’esito del lavoro del Consiglio Superiore dei LLPP, durato oltre quattro anni, per l’adeguamento delle norme tecniche 2008. Abbiamo sempre ritenuto infatti che la revisione dovesse essere finalizzata ad agevolare, soprattutto per le costruzioni esistenti, una più diffusa realizzazione degli interventi di adeguamento o miglioramento. Nonostante questo, i nostri rappresentanti, sia nella Commissione relatrice sia in Consiglio, hanno cercato di porre un argine ai tentativi di “restaurazione” della norma 2008, che andava invece profondamente cambiata”. Così il Presidente del Consiglio Nazionale Ingegneri, Armando Zambrano, esprime il punto di vista del CNI dopo l’approvazione dell’Assemblea del Consiglio Superiore dei LLPP delle nuove Norme Tecniche per le costruzioni. Zambrano ricorda che sarebbe stata auspicabile “una maggiore attenzione sulle tecniche e sui materiali innovativi” così come “una semplificazione complessiva delle norme per consentire una valorizzazione delle risorse intellettuali e professionali dei progettisti”. Ripercorrendo le fasi dei lavori, il Presidente del CNI sottolinea come a partire dall’ottobre del 2012 “quando era pronta per l’approvazione una norma da noi condivisa si sia assistito ad un progressivo smontaggio del testo presentato”. Ma pur con mille difficoltà “il nostro lavoro ha ottenuto quantomeno che si individuasse una soluzione più accettabile anche se non pienamente soddisfacente”. Alla facile strada della protesta fine a se stessa , o della tentazione di ricercare, attraverso la revisione delle norme, una accentuazione della propria specificità professionale, il CNI ha preferito la strada del concretezza, della responsabilità, della prospettiva e dell'interesse generale. Zambrano non nega che si sarebbe potuto votare contro, ma il rischio era di dare l’impressione di una “nostra volontà di non voler modificare le norme con il rischio di veder passare un testo ancora peggiore”. Dopo aver evidenziato l’impegno del CNI sul fronte della normativa tecnica che sta acquisendo “consensi sia da parte dei Ministeri che di istituzioni parlamentari”, avente l’obiettivo di rivedere “il meccanismo di produzione delle norme tecniche in questo Paese, distinguendo tra legislazione (cogente) da affidare allo stato e normazione (volontaria) da ottenere con meccanismi di consultazione pubblica (v. norme UNI) su testi semplici e comprensibili elaborati da commissioni di esperti rappresentanti diversi organismi ed interessi, come avviene in tantissimi paesi europei, con evidenti vantaggi in tema di efficienza”, Armando Zambrano conclude sottolineando “come il ritardo con cui si sono approvate le norme, peraltro, a giudizio pressoché generale, sostanzialmente insoddisfacenti, deve far riflettere sulla funzione del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici, attualmente pletorico, il quale va senz'altro riorganizzato e rinnovato, come tanti altri organismi che in Italia non riescono a rispondere con rapidità ed efficienza alle reali esigenze della collettività”. Roma, 18 novembre 2014

Allegati

Comunicato stampa