Gestire i rischi derivanti dalla presenza di ordigni bellici

1° Convegno di rilevanza nazionale

Se n’è discusso nei giorni scorsi in un convegno a Bologna, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri. 

Nei giorni scorsi si è tenuto a Bologna il primo convegno di rilevanza nazionale, organizzato dal CNI, sul tema della bonifica degli ordigni bellici che ha visto la presenza delle più importanti istituzioni nazionali quali Ministero del Lavoro e della Difesa Genio Infrastrutture, nonché dei maggiori esperti del nostro paese, trai i quali il Presidente di Assobon Giannantonio Massarotti e l’Ing. Bazzarelli di Spea, del gruppo Autostrade. 

Il tema è di stretta attualità, considerata l’ormai prossima scadenza del 27 giugno, data in cui entra in vigore la modifica del titolo IV del D.Lgs.81/2008 apportata dalla Legge 177/2012, in combinato con il D.M. 82/2015 che istituisce l’albo delle imprese specializzate nelle attività di bonifica degli ordigni bellici. 

Il Convegno è stato aperto dall’Ing. Felice Monaco che ha messo in evidenza l’interesse verso questo tema dell’Ordine di Bologna, il cui gruppo sicurezza cantieri ha generato i quesiti che il CNI ha in seguito sviluppato con l’istanza che ha generato l’Interpello n.14/2015, primo tentativo di chiarimento della norma in questione. L’Ing. Gianni Massa, Vicepresidente CNI, ha ricordato il costante impegno del CNI verso il tema sicurezza, sia per quanto riguarda i rapporti con gli interlocutori istituzionali sia in tema di sviluppo di strumenti finalizzati a qualificare sempre di più il ruolo dell’ingegnere in tutti i settori, compreso quello della sicurezza. 

L’Ing. Gaetano Fede, Consigliere CNI e responsabile del gruppo sicurezza, oltre a evidenziare l’importanza della valutazione del rischio derivante dal rinvenimento di ordigni bellici in cantiere e del ruolo dell’ingegnere in questa attività, ha posto l’attenzione sulle carenze che presenta la normativa: dalla mancanza di indicazioni sulla gestione della fase preliminare all’incarico del coordinatore, alle incertezze in merito alla classificazione dei costi della bonifica. 

Quindi l’Ing Giuseppe Piegari (Ministero del Lavoro), Presidente della Commissione Interpelli, ha illustrato il percorso normativo che ha portato alla modifica del Titolo IV, mentre l’Ing. Massimo Bazzarelli ha presentato un interessante case history di alcuni rinvenimenti succedutisi nei cantieri di Autostrade per l’Italia nel territorio emiliano interessato dalla variante di valico. Il Colonnello Luca Bombonato (Comando Genio Infrastrutture dell’Esercito), ha indicato i principali aspetti tecnico-amministrativi della normativa in materia di bonifica bellica sistematica, quindi ha fornito un quadro dettagliato delle procedure da seguire per la bonifica sistematica dell’area interessata dal possibile rinvenimento e delle competenze di tutti i soggetti interessati. 

E’ stata poi la volta di Giannantonio Massarotti (Presidente dall’Associazione Italiana Imprese di Bonifica Ordigni Bellici) che ha messo in evidenza l’importanza del ruolo delle imprese abilitate a tali operazioni che, dal 27 giugno, potranno essere eseguite esclusivamente dalle aziende a cui sarà stata concessa l’iscrizione all’albo bonificatori. Infine, nell’ultimo intervento del programma, l’Avv. Gabriele Taddia, esperto in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro, ha evidenziato le responsabilità non solo del Coordinatore, ma anche del Committente che ha l’obbligo di fornire informazioni in via preliminare su tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro, compresi i cantieri. Ha inoltre evidenziato la vacatio legis che si è creata in merito alle responsabilità della valutazione nel caso in cui sussista la presenza di una sola impresa o in casi particolari addirittura di soli lavoratori autonomi. 

Prima dell’inizio del dibattito – caratterizzato dal grande coinvolgimento della platea - hanno avuto luogo anche gli interventi programmati dell’Ing. Hansjorg Letzer (Consigliere CNI) sulle conseguenze che questa nuova norma determinerà negli appalti pubblici; dell’Ing. Stefano Bergagnin del Gruppo di Lavoro Sicurezza del CNI sulla necessità del coinvolgimento precoce del Coordinatore nel progetto della sicurezza in un contesto di progettazione integrata; dell’Ing. Rocco Sassone sulla necessità di definire procedure condivise da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera, con particolare riferimento al ruolo importante del Gruppo di Lavoro sicurezza per veicolare tali procedure. 

Roma 1 marzo 2016

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Comunicato stampa