Il Centro Studi ha pubblicato “Il mercato dei servizi di ingegneria in Italia 2011-12”

Continuano a calare le retribuzioni degli ingegneri che, per contro, continuano ad aumentare di numero

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha pubblicato la ricerca “Il mercato dei servizi di ingegneria in Italia 2011-12”. Continuano a calare le retribuzioni degli ingegneri che, per contro, continuano ad aumentare di numero. Ronsivalle: “La deindustrializzazione in atto in Italia determina un forte calo delle opportunità professionali”. Lunghissimi tempi di attesa per ottenere i provvedimenti amministrativi; richiesta di adempimenti in cantiere oltre ogni ragionevole necessità; mancata proporzionalità tra la complessità delle procedure e l’intervento da realizzare; norme disomogenee tra le varie amministrazioni; continua innovazione e stratificazione di leggi e regolamenti; bandi pubblici spesso illegittimi; restringimento del credito a famiglie e imprese da parte delle banche; un fisco sempre più esigente e una pubblica amministrazione che non paga o paga in grande ritardo. Questi gli innumerevoli problemi che affliggono, ormai da troppo tempo, il mercato delle costruzioni pubbliche e private e, di conseguenza, tutto il sistema dei servizi di ingegneria che gli orbita intorno. Sono queste le considerazioni contenute della ricerca, elaborata dal Centro Studi del CNI, “Il mercato dei servizi di ingegneria in Italia 2011-12”. Le criticità evidenziate hanno causato l’ulteriore calo dei redditi degli ingegneri, addirittura più bassi rispetto a quelli osservati oltre 10 anni fa. In un comparto dove a crescere è solo il numero dei professionisti che si contende un mercato in continua contrazione. “La nostra ricerca mette in risalto due dati contrastanti tra loro – osserva Luigi Ronsivalle, Presidente del Centro Studi del CNI – Da un lato crescono i laureati in ingegneria, quindi i professionisti disponibili sul mercato. Dall’altro si registra un calo dell’occupazione e, più in generale, delle occasioni professionali e delle relative remunerazioni. Mentre si insiste per dirottare gli studenti italiani verso le professioni tecniche, il mercato di riferimento non risponde adeguatamente. Questo fenomeno è determinato soprattutto dal processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese. Cala vistosamente il numero di grandi imprese in grado di assorbire nuovi laureati e, al tempo stesso, permane l’atteggiamento delle piccole e medie aziende, restie ad assumere i nuovi ingegneri”. Secondo la ricerca, i redditi medi annui degli ingegneri italiani valgono, nel 2012, 34.600 euro, quasi 4 mila in meno rispetto ai 38.300 registrati nel lontano 2003 e decisamente distanti dai 40.237 osservati nel 2007. In termini “reali”, il reddito medio annuo degli ingegneri si è contratto del 22,9% in cinque anni (2007-2012). Il 2013 dovrebbe portare ad una ulteriore riduzione, facendo attestare il reddito medio annuo degli ingegneri a 33.600 euro, 7.000 in meno di quello registrato, a valori correnti, nel 2007. Ancora giù anche il mercato dei servizi di ingegneria, che arriverà a toccare, a fine 2013, i 15,2 miliardi di euro (perdendo altri 400 milioni in un anno), ben distante anch’esso dal massimo dei 22 miliardi, toccato nel 2008. In questo difficile mercato gli unici ad aumentare sono i professionisti che vi operano: a fine 2012 il comparto può annoverare quasi 260 mila professionisti tecnici (ingegneri, architetti, geometri e periti industriali) e oltre 9.200 società di ingegneria.

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