Bonifica degli ordigni bellici: se ne è discusso a Caserta in un convegno del CNI


Lo scorso 9 giugno, presso il Grand Hotel Vanvitelli di Caserta, si è tenuto un convegno, organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Caserta, avente per tema la bonifica degli ordigni bellici. Si tratta del secondo appuntamento dedicato a questo argomento dopo quello di Bologna del febbraio scorso. Il convegno si è avvalso della presenza di importanti rappresentanti delle Istituzioni, quali il Ministero del Lavoro e il Ministero della Difesa, oltre che del Presidente di ASSOBON Giannantonio Massarotti e dei migliori esperti nel settore. 

L’attualità del tema deriva dal fatto che il 27 giugno è entrata in vigore la modifica del titolo IV del D.Lgs.81/2008 apportata dalla Legge 177/2012, in combinato con il D.M. 82/2015, che istituisce l’albo delle imprese specializzate nelle attività di bonifica degli ordigni bellici. 

I lavori sono stati aperti dall’Ing. Antonio Manzella, tesoriere dell’Ordine di Caserta,che dopo i consueti saluti ha messo in evidenza l’interesse verso questo tema dell’Ordine di Caserta, il cui gruppo sicurezza cantieri ha generato i quesiti che il CNI ha in seguito sviluppato con l’istanza che ha generato l’Interpello n.14/2015, primo tentativo di chiarimento della norma in questione. 

L’Ing. Gaetano Fede, Consigliere CNI e responsabile del gruppo sicurezza,ha ricordato il costante impegno del CNI verso il tema sicurezza sia per quanto riguarda i rapporti con gli interlocutori istituzionali sia in tema di sviluppo di strumenti finalizzati a qualificare sempre di più il ruolo dell’ingegnere in tutti i settori, compreso quello della sicurezza. Nel presentare il programma del convegno, oltre a evidenziare l’importanza della valutazione del rischio derivante dal rinvenimento di ordigni bellici in cantiere e del ruolo dell’ingegnere in questa attività, Fede ha posto l’attenzione sulle carenze che presenta la normativa, dalla mancanza di indicazioni sulla gestione della fase preliminare all’incarico del coordinatore, alle incertezze in merito alla classificazione dei costi della bonifica. 

L’Ing Giuseppe Piegari del Ministero del Lavoro, presidente della Commissione Interpelli, ha illustrato il percorso normativo che ha portato alla modifica del Titolo IV per mezzo della Legge 177/2012, concludendo con una dettagliata analisi dell’Interpello n.14 illustrandone il contenuto e le motivazioni delle risposte ai quesiti in esso contenute. Il Colonnello Ettore Motti, Comandante del XXI Reggimento del Genio Militare di Caserta, ha indicato i principali aspetti tecnico-amministrativi della normativa in materia di bonifica bellica sistematica, quale unica indagine strumentale autorizzabile per la messa in sicurezza certa dell’area di cantiere. E’ stata poi la volta di Giannantonio Massarotti, presidente dall’Associazione Italiana Imprese di Bonifica Ordigni Bellici, che ha posto l’evidenza sull’importanza del ruolo delle imprese abilitate a tali operazioni che dal 27 giugno potranno essere eseguite esclusivamente dalle aziende a cui sarà stata concessa l’iscrizione all’albo bonificatori. 

A seguire l’Ing. Ennio Campagnuolo, componente della commissione sicurezza dell’Ordine di Caserta,ha presentato una serie di interessanti case history in cantieri dallo stesso diretti nella qualità di CSP e CSE.L’Ing. Giuseppe Belardo, Direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza ambienti di lavoro ASL Napoli 1° centro, ha messo in luce il delicato ruolo di vigilanza svolto dall’ASL evidenziando nel dettaglio la documentazione da predisporre per una corretta bonifica degli ordigni bellici. 

E’ stata quindi la volta dell’On. Avv. Francesco Paolo Sisto, avvocato penalista e componente della commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, che, intervenuto in videoconferenza, ha presentato dal punto di vista penale le numerose "insidie" introdotte dalla L. 177/12 al testo unico sulla sicurezza, in larga parte riconducibili al Coordinatore in Fase di Progettazione, ma non solo, a cui non è lasciata "di fatto" alcuna scelta rispetto alla possibilità di valutare il rischio di ritrovamento di ordigni bellici inesplosi (con le consequenziali responsabilità rivenienti da scelte sbagliate o comunque improprie), se non quella di prevedere sin dalla fase della progettazione la bonifica bellica sistematica delle aree di scavo. L’Ing. Michaela Suppa, della commissione Sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri di Casera ha presentato le linee d’indirizzo riguardo la progettazione della sicurezza relativa alla presenza di ordigni bellici inesplosi, che hanno destato molta attenzione nei presenti, tanto che il GdL Sicurezza del CNI le valuterà al fine di acquisirle come linee guida nazionali sull’argomento. 

La parte conclusiva dei lavori ha visto l’intervento dell’Ing. Stefano Bergagnin, del Gruppo di Lavoro Sicurezza del CNI,che ha presentato le peculiarità afferenti la stima dei costi della sicurezza in fase di progettazione rapportate alla predisposizione del piano di sicurezza e coordinamento, evidenziando l’esigenza di un chiarimento ufficiale sui costi di bonifica evidentemente non classificabili come costi per la sicurezza. L’ultimo intervento, infine, è stato dell’Ing. Rocco Sassone che nella sua relazione ha chiarito le modalità tecniche utili a effettuare un'efficace valutazione del rischio riguardo il ritrovamento di Ordigni bellici inesplosi, evidenziando che in fase di progettazione, anche in rapporto alle ultime note del ministero della difesa, è possibile avvalersi di indagini storiche, documentali e strumentali "non invasive".Ha evidenziato, infine, il ruolo importante del GdL sicurezza per veicolare tali procedure e ottenere ulteriori chiarimenti dal legislatore sul tema in questione. 

Numerosissime sono state le domande formulate nel dibattito dai presenti in sala completamente gremita fino al termine dell’evento. 

Roma 28 giugno 2016

comunicato stampa