Gli Ingegneri Biomedici premiano il CNI

Il Consiglio Nazionale, nella persona del Presidente Zambrano, ha ricevuto un importante riconoscimento per il ruolo svolto in difesa delle istanze dell’AIIC.

Il Consiglio Nazionale Ingegneri, rappresentato dal Presidente Armando Zambrano, ha ricevuto il “Premio AIIC per il buon governo delle tecnologie in sanità” per l’impegno svolto nella condivisione e nell’affermazione dei valori dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici. Il premio è stato consegnato dal Presidente AIIC Lorenzo Leogrande nel corso del convegno “Tecnologie, accessibilità, esiti: l’ingegneria clinica per una sanità di valore”, tenutosi a Catanzaro dal 16 al 18 maggio scorsi.

“Sei anni fa – ha dichiarato Armando Zambrano - il CNI ha deciso di fare propria l’istanza degli ingegneri attivi nel settore della sanità che spingevano per un loro riconoscimento. In questi anni siamo riusciti a portare avanti l’idea che l’ingegnere clinico ha una sua specificità. Non a caso la legge Lorenzin prevede l’istituzione di un elenco, presso il CNI, degli ingegneri biomedici e clinici certificati. In questo senso, il premio dell’AIIC è il riconoscimento al lavoro svolto in questi anni dal Consiglio Nazionale”.

“Questo premio al CNI – ha detto Lorenzo Leogrande – arriva dopo anni di stretta collaborazione con AIIC e ne rappresenta un importante riconoscimento. Ormai il lavoro congiunto che si sviluppa attraverso iniziative comuni e sinergie avviene con cadenza quotidiana. Tra l’altro abbiamo partecipato assieme a diverse audizioni alla Camera e al Senato, finalizzate al riconoscimento e alla valorizzazione dell’ingegnere clinico e biomedico. Un percorso culminato nel ddl Lorenzin”.

“Oggi gli ingegneri che sono attivi in ambito sanitario svolgono un ruolo determinante – ha commentato Angelo Valsecchi, Consigliere Segretario del CNI e referente per l’ingegneria biomedica -. Controllano e gestiscono molti aspetti che chiamano in causa componenti ad altissima tecnologia. In questo senso, il riconoscimento del loro ruolo non era più procrastinabile. Un passo in avanti era stato già fatto nel 2013, quando una circolare del Ministero ha imposto che all’interno dei comitati di bioetica fossero inseriti anche gli ingegneri biomedici o clinici”.

Roma 22 maggio 2019

Comunicato stampa