Armando Zambrano, eletto nel consiglio direttivo di Accredia

Nell'unico organismo mondiale, autorizzato dalleo Stato, a svolgere attività di accreditamento

Nominato il numero uno del Consiglio Nazionale degli Ingegneri quale rappresentante nell’unico organismo nazionale, autorizzato dallo Stato, a svolgere attività di accreditamento. Per Zambrano “possiamo dare un contributo, anche in ruoli direttivi, nelle principali organizzazioni del Paese”. “Ringrazio quanti hanno proposto il mio nome per il Consiglio direttivo in rappresentanza dell’intera categoria professionale”. Commenta così Armando Zambrano, presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), la sua elezione all’interno di Accredia, unico ente riconosciuto in Italia ad attestare che gli organismi di certificazione ed ispezione, i laboratori di prova, anche per la sicurezza alimentare, e quelli di taratura abbiano le competenze per valutare la conformità dei prodotti, dei processi e dei sistemi agli standard di riferimento. Un segnale concreto sul fronte del lavoro svolto in termini di idee ed innovazione per questo ente, e non solo, a tutti gli ingegneri italiani. E che per il Cni ha comportato un riconoscimento significativo con la nomina, appunto, del proprio presidente all'interno del consiglio direttivo do Accredia. “Un risultato importante – ha detto Zambrano - che conferma il nostro impegno per il rilancio e la modernizzazione del paese”. Passo successivo - ed anche più importante perché per la prima volta dalla sua nascita c’è un cambio di guardia al vertice - l’ufficializzazione del nuovo presidente dell’ente, nonché dei vicepresidenti e dei componenti del Comitato Esecutivo, prevista nel consiglio di giovedì 21 maggio. “Confido – continua Zambrano – che le modalità di votazione consentano la più ampia partecipazione, dando voce a tutte le componenti di Accredia, senza mortificare l’una a vantaggio di altre, pur in considerazione della diversità tra i vari soci”. Concetti imprescindibili per l’elezione del nuovo presidente che, secondo il numero uno del Cni, “dovrà essere il garante di tutti proprio nel rispetto di questi principi”. Un coinvolgimento quello degli ingegneri italiani negli enti e nelle organizzazioni che governano il Paese sempre più evidente, ma che vuole andare anche oltre, come ribadisce lo stesso Zambrano. “I professionisti italiani possono dare un contributo determinante, ma difficilmente vengono presi in considerazione per ruoli guida in quelle realtà di primo piano che determinano scelte, strategie e modalità di intervento sia sul piano politico sia su quello economico per lo sviluppo dell’Italia”. Gli ingegneri italiani, dunque, ci sono e possono fare la differenza.

Roma, 19 maggio 2015

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Comunicato stampa