Città e porti: confronto a Venezia su sviluppo, rigenerazione e innovazione

Nella città lagunare l’evento promosso dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal CeNSU e dall’Ordine degli Ingegneri di Venezia
Si è tenuta giovedì a Venezia una giornata di alto valore tecnico e culturale dedicata al tema dello sviluppo delle città, delle infrastrutture portuali e dell’innovazione urbana. L’iniziativa, promossa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dal Centro Nazionale di Studi Urbanistici (CeNSU) e dall’Ordine degli Ingegneri di Venezia, si è articolata attraverso due momenti: una visita tecnica al Padiglione Italia della Biennale e, successivamente, il convegno “Città e Porti” presso Spazio Thetis, all’Arsenale di Venezia. L’evento è stato realizzato nell’ambito del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2025, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Guendalina Salimei con il progetto Tearrae Aquae. L’Italia e l’intelligenza del mare. La giornata rientra nell’ambito di una serie di convegni, come quello tenutosi recentemente a Trieste, che il CNI ha promosso nei territori al fine di stimolare una riflessione corale sul futuro delle città costiere e dei sistemi portuali come motori di sviluppo sostenibile, innovazione e rigenerazione urbana, sottolineando il ruolo dell’ingegneria nel connettere territorio, economia e comunità.
La visita guidata al Padiglione Italia, a cura della stessa Guendalina Salimei, ha accompagnato i partecipanti in un percorso di lettura dei progetti esposti in chiave di rigenerazione urbana e infrastrutturale. In seguito, i partecipanti si sono trasferiti allo Spazio Thetis, dove si è tenuto il convegno.
I lavori sono stati preceduti da un intervento di Pietrangelo Buttafuoco (Presidente della Biennale di Venezia) che in maniera molto evocativa si è espresso in questi termini: “La Biennale è una bottega di apprendistato, di competenze, di ingenio e di ingegno. Gli ingegneri hanno quelle competenze che sono essenziali per passare dalle potenzialità alla concretezza del fare e del creare. Venezia è una città che nasce in contrapposizione alle consuetudini, tra mille ostacoli, si è imposta con la volontà. Una città che accoglie il porto nella città aumenta la qualità della vita dei suoi cittadini”. Elio Masciovecchio (Vicepresidente del CNI) ha portato i saluti del Presidente Angelo Domenico Perrini e ha aggiunto: “Ci ritroviamo molto in questa visione dell’ingegneria come attività del fare. Noi siamo una cerniera dello sviluppo: partiamo dall’innovazione per arrivare alla concretezza”. A rappresentare il CNI era presente anche il Consigliere Nazionale Luca Scappini che si è unito ai saluti istituzionali. Mariano Carraro (Presidente dell’Ordine Ingegneri Venezia) ha detto: “Venezia si colloca in un sistema di porti diffusi, sono 58 quelli di rilievo nazionale, spesso inseriti all’interno dei centri storici. In questa città ci siamo posti il problema delle grandi navi e ora quello della riqualificazione del porto e la costruzione di infrastrutture da condividere tra il porto e i cittadini. Per non parlare del recupero urbanistico di aree di Porto Marghera. L’Ordine di Venezia ha sempre lavorato intensamente allo sviluppo sostenibile del porto”. Paolo La Greca (Presidente CeNSU), che ha condotto i saluti istituzionali, da parte sua ha aggiunto: “Sono 750 i miliardi di euro mobilitati dal sistema portuale europeo, con 5 milioni di occupati. In questo contesto, l’Italia svolge un ruolo di rilievo, impostogli dalla sua posizione geografica. Il limes tra città e porto sta diventando sempre di più un’area in grado di segnare il rilancio delle città, anche attraverso la rigenerazione urbana”.
Irene Sassetti (Consigliera CNI con delega all’urbanistica) ha illustrato gli obiettivi che il CNI si pone con queste iniziative. “La parola chiave legata a questo importante evento – ha detto – è connessioni. Proprio il concetto di connessione tra professionisti, esperti del settore, università, pubbliche amministrazioni è necessario nell’affrontare un tema complesso come quello della pianificazione portuale e delle aree della città che si rapportano con il porto. Una pianificazione e una progettazione che devono essere inevitabilmente multidisciplinari. Auspico che l’incontro di oggi possa rappresentare l’inizio di una proficua collaborazione”.
La parte relativa al confronto è stata aperta da Andrea Ferrante (Presidente della Sezione Speciale PNRR del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) che, anche in qualità di coordinatore del Gdl CNI sul tema, ha illustrato il tema in termini più generali. Gli ha fatto seguito Massimo Conti (Presidente della Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche e membro del GdL CNI su Ingegneria del Mare) si è soffermato, in particolare, sul caso di Ancona. A proposito di questo, di particolare interesse è stata la relazione di Vincenzo Garofalo (Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale) che ha approfondito il caso del capoluogo marchigiano, illustrando gli elementi caratterizzanti del Piano Regolatore Portuale di Ancona, volto alla valorizzazione del rapporto porto-città. Alessandra Libardo (ADSP Mare Adriatico Settentrionale) ha approfondito gli interventi di riqualificazione delle aree portuali e del waterfront di Venezia e Ghioggia. Il caso di Genova, invece, è stato al centro dell’intervento di Carmen Andriani (University of Genoa – Polytechnic School of Architecture and Design). Rosario Pavia (Università degli Studi di Chieti-Pescara), infine, ha toccato il tema della pianificazione portuale, partendo dalla considerazione che l’Italia è l’unico paese in cui i porti sono all’interno delle città.
Roma 21 novembre 2025


