Pagamenti PA ai professionisti: il CNI chiede il ritiro della disposizione che prevede il blocco dei compensi
A partire dal 1° gennaio 2026, secondo quanto previsto dalla disposizione contenuta nella Legge di Bilancio attualmente all’esame del Parlamento e già confermata in Commissione Bilancio del Senato, la pubblica amministrazione potrà bloccare o decurtare automaticamente i compensi ai liberi professionisti che presentano debiti iscritti a ruolo. In particolare, viene esteso e inasprito il meccanismo previsto dall’art. 48-bis del DPR n. 602/73, con eliminazione della soglia di 5.000 euro finora prevista.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri critica aspramente la proposta di questa norma. “La disposizione prevista dalla Legge di Bilancio 2026 – afferma il Presidente Angelo Domenico Perrini – si configura come l’ennesimo atto di vessazione nei confronti dei professionisti. L’abolizione della seppur minima soglia, infatti, comporterebbe il blocco dei compensi anche in presenza di piccole irregolarità. Basterà una multa non pagata per mettere a rischio gli emolumenti relativi ad una attività professionale regolarmente eseguita. Inoltre, proprio nel momento in cui si fa un gran parlare di semplificazione, si vogliono caricare i professionisti di ulteriori aggravi burocratici, dal momento che sarebbero costretti, prima di emettere fattura, a richiedere una certificazione di regolarità previdenziale alla cassa di appartenenza e l’attestato di conformità fiscale all’Agenzia delle Entrate. Per queste ragioni auspichiamo l’abolizione immediata di questa disposizione”.
Roma 18 dicembre 2025


